“Non ho capito più nulla e l’ho uccisa”. Così ha dichiarato il figlio della vittima, morta strangolata nella sua casa.
Patrizia Lombardi Vella, da tutti conosciuta come Rosa, è morta a soli 54 anni questa mattina, martedì 14 novembre. Ma la sua è stata una morte lenta e sofferta. La donna è stata uccisa nella sua casa di Capodrise (Caserta): a toglierle la vita è stato il figlio 29enne, Francesco Plumitallo.
Uccide la madre, poi scoppia a piangere
Nell’abitazione di via Santa Maria degli Angeli, oggi sono intervenute le squadre della polizia. L’allarme è giunto dallo stesso 29enne che, chiamando il 112, ha confessato subito: “Venite a casa, ho strangolato mia madre”.
Sul posto anche i medici del 118 che hanno cercato di rianimare la donna: purtroppo non c’era nulla da fare. I sanitari hanno potuto solo constatare il decesso di Patrizia Lombardi Vella.
Plumitallo è stato portato in commissariato, dove sarebbe scoppiato a piangere sostenendo di aver avuto un raptus a causa della mancata assunzione di medicine. “Non ho capito più nulla, sono pentito”, avrebbe ammesso in evidente stato confusionale.
Il 29enne è stato arrestato per omicidio voontario, ed è stato condotto al carcere di Santa Maria Capua Vetere in stato di fermo in attesa della convalida da parte del gip sammaritano.
Il rapporto burrascoso madre-figlio
Patrizia Lombardi Vella era la sorella di don Gianni Vella, vicario generale della Diocesi di Caserta. La donna viveva insieme a suo figlio, con cui i rapporti erano diventati alquanto burrascosi.
Francesco Plumitallo ha avuto un passato di droga, con problemi psichici tanto da costringerlo ad andare in cura presso il Centro di Salute Mentale dell’Asl. L’uomo ha sempre assunto dei farmaci per contenere quei raptus che, come oggi, hanno portato ad un’irreversibile tragedia.
Non è la prima volta che il 29enne si comporta in maniera socialmente pericolosa: ad agosto, infatti, aveva incendiato l’auto della madre. La 54enne aveva denunciato suo figlio alla polizia, come il possibile autore del danneggiamento.